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                                                                                                                             Attenzione alle indagini strumentali

Le procedure di diagnostica per immagini come le radiogra e (RX), le ecogra e, le TAC e le risonanze magnetiche (RMN) sono senza dubbio utili per identi care condizioni mediche importanti, quali fratture, dislocazioni, lesioni midollari, ecc. Tuttavia, una volta che questi problemi "maggiori" sono stati esclusi, i risultati "minori" non hanno alcun valore scienti co che possa giusti care la maggior parte dei dolori provati dal paziente. Infatti, non solo gran parte dei risultati sono inutili, ma pare che siano persino dannosi da un punto di vista psicologico. Ogni giorno centinaia di pazienti in Italia diventano vittime della diagnostica per immagini; e coloro i quali ne diventano vittime hanno una maggiore tendenza a ricorrere alle visite mediche, a sperimentare dolori persistenti, un maggior grado di disabilità ed un minore senso di benessere generale. Di seguito sono riportati alcuni dati importanti che dovresti conoscere per evitare di diventare anche tu una vittima della diagnostica per immagini.

► RACHIDE CERVICALE Uno studio condotto con risonanza magnetica su individui sani (adulti e anziani) ha evidenziato che il 98% di tutti gli uomini e le donne senza alcun dolore cervicale riceveva una diagnosi di "cambiamenti degenerativi" a livello dei dischi intervertebrali. Un altro studio durato 10 anni ha comparato i risultati RMN di persone sane con i risultati RMN di persone che avevano subito un colpo di frusta. All'inizio dello studio, e 10 anni dopo, entrambi i gruppi presentavano quadri RMN simili, con i 3/4 di essi che evidenziavano protrusioni discali. In poche parole: La maggior parte degli adulti sani va incontro a degenerazioni cervicali (artrosi) e protrusioni discali, a signi care che questi cambiamenti fanno parte del normale processo di invecchiamento. Dunque, l'artrosi cervicale o le protrusioni discali da lievi a moderate non possono essere una spiegazione razionale per il dolore cervicale, altrimenti il 98% della popolazione se ne lamenterebbe!

► RACHIDE TORACICO Studi condotti con risonanza magnetica su individui adulti sani (senza alcuna storia di dolore alla colonna) hanno evidenziato che il 47% di essi presentava una degenerazione discale, il 53% una protrusione discale ed il 58% una lesione discale del rachide toracico. Sorprendentemente il 29% di questi adulti aveva una protrusione discale che arrivava persino a deformare e comprimere il midollo spinale, senza che essi lamentassero alcun problema. In poche parole: Non spaventarti se la tua RX o RMN evidenzia "problemi" a livello discale, in quanto essi sono risultati molto comuni e normali.

► RACHIDE LOMBARE Gli studi hanno mostrato che una degenerazione dei dischi intervertebrali del rachide lombare è presente nel 40% degli individui sotto i 30, e in più del 90% in quelli tra i 50 e i 55 anni. Un altro studio ha evidenziato come individui sani di età compresa tra i 20 e i 22 anni (senza dolore lombare) presentavano almeno un disco degenerato nel 48% dei casi, ed una protrusione discale nel 25% dei casi. In poche parole: Non spaventarti se la tua RX o RMN evidenzia "problemi" a livello discale, in quanto potrebbero semplicemente rappresentare cambiamenti normali, che avvengono più o meno in tutti gli individui dai 20 anni in poi.

► SPALLE Studi condotti con risonanza magnetica su individui adulti senza alcun dolore alla spalla hanno evidenziato che nel 20% dei casi veniva diagnosticata una lesione parziale della cuf a dei rotatori, e nel 15% dei casi una lesione a tutto spessore. Inoltre, il 50% degli individui di età superiore ai 60 anni senza dolore alla spalla presentava lesioni della cuf a dei rotatori alla RMN. Uno studio condotto su giocatori professionisti di baseball ha evidenziato che il 40% di essi aveva una lesione parziale o a tutto spessore della cuf a dei rotatori senza lamentare alcun dolore, anche a distanza di 5 anni. In poche parole: Non spaventarti se l'ecogra a o la RMN mostra una lesione della cuf a dei rotatori, in quanto non è strettamente correlata al dolore della spalla.

► ANCA C'è una debole associazione tra il restringimento dello spazio a livello dell'articolazione dell'anca evidenziato alla RX e i reali sintomi del paziente. Uno studio condotto su giocatori di hockey sani ha dimostrato che nel 77% dei casi i risultati della RMN rilevavano anormalità all'anca. In poche parole: Non preoccuparti se la tua RX o RMN evidenzia lesioni cartilaginee o restringimenti dello spazio articolare, in quanto non sono segni di dolore o disabilità permanenti.

► GINOCCHIO Secondo gli studi, l'85% degli adulti senza dolore al ginocchio presenta degenerazioni artrosiche alla RX. Questo signi ca che vi è una piccola correlazione tra il grado di artrosi evidenziato alla RX ed il reale dolore. Un altro studio ha mostrato che il 48% dei giocatori di basket professionisti sani presenta "danni" cartilaginei a livello del ginocchio dopo un esame di RMN. In poche parole: Non preoccuparti se la tua RX o RMN evidenzia degenerazioni artrosiche, artrosi o piccole lesioni cartilaginee, in quanto potrebbero essere un risultato "normale" ed inin uente.

► CAVIGLIA Anche se è stata dimostrata una correlazione tra fascite plantare e spina calcaneare, è bene sapere che il 32% della popolazione senza alcun dolore al piede o al calcagno presenta una spina calcaneare visibile radiogra camente. In poche parole: Un terzo di tutta la popolazione ha una spina calcaneare senza però manifestare alcun dolore..

ALCUNI RIFERIMENTI:

1. Chu Miow Lin D, et al Validity and responsiveness of radiographic joint space width metric measurement in hip osteoarthritis: a systematic review. Osteoarthritis Cartilage. 2011 May;19(5):543-9.

2. Silvis ML, et al High prevalence of pelvic and hip magnetic resonance imaging findings in asymptomatic collegiate and professional hockey players. Am J Sports Med. 2011 Apr;39(4):715-21.

3. Chewng KM, et al prevalence and pattern of lumbar magnetic resonance imaging changes in a population study of one thousand forty-three individuals.

4. Kaplan LD, et al. Magnetic resonance imaging of the knee in asymptomatic professional basketball players, Arthroscopy 2005.

T.d.r. Francesco Alicata

 

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